Ormai tutti i grandi della tecnologia si stanno muovendo verso questa direzione: darci la possibilità di tracciare il tempo trascorso online. Ovvero sapere quante ore, in quali app, quante volte prendiamo lo smartphone in mano, quanto tempo prezioso della nostra giornata passiamo a scrollare post e a mettere like a contenuti che nemmeno processiamo del tutto.

Digital DetoxI dati sono abbastanza forti: controlliamo i nostri dispositivi dalle 2600 alle 5400 volte al giorno, molti di noi già entro i cinque minuti dopo il risveglio e oltre la metà dei giovani tra i 18 e i 24 anni si alzerebbe in piena notte per controllare notifiche, messaggi, chiamate.

Continuiamo ancora con un po’ di numeri. Gli italiani che si connettono regolarmente a Internet sono il 71%, oltre la metà della popolazione tramite smartphone e più di un quarto avendo tra le mani un tablet. Ogni giorno in Italia vengono scattati più di un milione di selfie e il 55% degli italiani dichiara di averne scattato uno almeno una volta al mese.

 

Dipendenza dalla tecnologia? Pare proprio di sì.
E’ per questo che sta prendendo piede una nuova moda, soprattutto tra i VIP, chiamata Digital Detox: cioè un periodo di pausa dal mondo digitale. Niente smartphone, notifiche, Wi-Fi e social.
Sembra impossibile stare anche solo 24 ore lontani dai nostri dispositivi, a causa del meccanismo che l’overload di informazioni innesca nelle nostre menti: la FOMO (fear of missing out); ovvero la paura di perdersi qualcosa, l’impressione che il mondo possa andare avanti senza di noi, che gli altri possano vivere esperienze eccitanti e uniche mentre noi siamo disconnessi.

 

Il Digital Detox sta diventando comunque una tendenza importante tanto che anche i più grandi brand stanno creando delle campagne promozionali pensate appositamente per il digiuno digitale (vedi CocaCola).

Forse è vero ci stiamo perdendo qualcosa, ma è difficile che sia online.